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mercoledì 30 maggio 2012

買った本 / libri giapponesi comprati recentemente


E ora, in un momento di pausa, vi posto la lista di libri che ho comprato in due librerie giapponesi proprio l’altro giorno, enjoy! :D


山田 (Taichi Yamada)
異人たちとの夏 [Ijintachi to no natsu] - Estranei




Questa invece è la copertina italiana, senz’altro l’avrete visto in libreria


E’ un libro molto interessante e coinvolgente che parla di fatti misteriosi e presenze inquietanti, sempre restando però sul vago senza “scadere” nell’horror. In italiano è stata una delle mie letture preferite, st’estate vedrò di leggermelo con calma in lingua originale!





谷崎 潤一 (Tanizaki Jun'ichirō)
[kagi] – La chiave
瘋癲老人日 [Fūten rōjin nikki] – Diario di un vecchio pazzo



Questo libro di Tanizaki raccogli due romanzi, in Italia usciti singolarmente.
Il primo in italiano non l’ho finito di leggere, il secondo sì e mi è piaciuto tantissimo (ricordo ai più che Tanizaki è il mio autore giapponese preferito).
Entrambi narrano di storie di anziani e del loro rapporto col sesso: il primo del protagonista con la moglie in un turbine perverso di passioni e il secondo del protagonista con la propria infermiera in un vortice di feticisimo tanto caro a Tanizaki.





三島由紀 (Mishima Yukio)
仮面の告白 [Kamen no kokuhaku] – Confessioni di una maschera




  In realtà questo libro in italiano non l’ho letto e neppure lo posseggo! Appena tornato in Italia rimedierò senza ombra di dubbio a questa lacuna, vi lascio colo solo link.





夏目漱 (Natsume Soseki)
草枕 [Kusamakura] – Guanciale d’erba

 (non so perché ma me le fa mettere solo rovesciate... 
ricordatemi di non fare più blog con blogspot u.u)

Letto in italiano in poco meno di due giorni: romanzo assolutamente godibilissimo pieno di spunti interessanti. La storia è semplice: un giovane artista se ne va in viaggio e incontra molteplici personaggi e con ognuno intraprende conversazioni che lo porteranno a conoscere storie ed aneddoti vari. Come un lungo sogno, perché leggendo questo libro si sogna il Giappone di una volta, quando ci si sveglia perché il libro finisce non si può fare altro che dispiacersi.
Non so quanto sarò difficile leggerlo in giapponese ma GANBARIMASU!!!




川端 (Kawabata Yasunari)

[Yukiguni] – Il paese delle nevi


山の音 [Yama no oto] – Il suono della montagna



Lui è premio Nobel, il mio secondo scrittore giapponese preferito, di lui ho preso due libri: il paese delle nevi e il suono della montagna.
Il primo penso sia stato anche uno dei primi romanzi giapponesi di cui ho goduto la lettura: fantastico, coinvolgente, si viene immersi in un Giappone che purtroppo non c’è più, una sorta di biografia nostalgica dei tempi che furono,  nonostante certe passioni rimangano immutate.

Il secondo devo ancora finire di leggerlo ma la prima metà era stupenda: natura/uomo e i pensieri di un vecchio. Fantastico.




Per st’estate penso di avere abbastanza letture, che dite?

F

mercoledì 16 maggio 2012

なごり雪 ・ほんやく / traduzione della canzone "nagori yuki"


Stasera vi posto sul blog una canzone che ultimamente adoro tantissimo e che ho provato a tradurre. Grazie al cielo non era difficilissima e il risultato sembra avere senso! :D

La canzone (come si può leggere qui) è stata composta e rilasciata tra il 1974 e il 1975 da Ise Shozou.
Sempre nella stessa pagina, in basso, troviamo tutte le cover fatte negli anni, io ho scelto le mie preferite e vi lascio il link di youtube, dopo trovate il testo tradotto :D

(autore originale)

(il video non c'entra, badate solo al'audio)

(la mia cantante preferita)




Neve di primavera
(なごり雪)
Ise Shouzou
(伊勢正)



Mentre aspetto il treno accanto a te
Guardo l’orologio
E mentre cade una neve fuori stagione
Mi sussurri tristemente
“Questa è l’ultima neve che vedrò a Tokyo”.

Anche la neve rimasta, quando è caduta
Lo sapeva di aver scherzato fin oltre la sua stagione
Ora, giunta la primavera, sei diventata più bella;
dall’anno scorso sei diventata sempre più bella.

Appena ha cominciato a muoversi il treno
Hai premuto il viso sul vetro
Volevi dirmi qualcosa
Con la paura che le tue labbra si muovessero in un “addio”
Ho distolto lo sguardo.

Non potrò sapere se col passare del tempo
Da bambina diventerai adulta.
Ora, giunta la primavera, sei diventata più bella;
dall’anno scorso sei diventata sempre più bella.

Nella pensilina che hai lasciato
Guardo la neve caduta sciogliersi.
Ora, giunta la primavera, sei diventata più bella;
dall’anno scorso sei diventata sempre più bella.

汽車を待つ君の横
ぼくは時計を気にしている
季節はずれの雪が降ってる
「東京で見る雪はこれが最後ね」と
さみしそうに 君がつぶやく

なごり雪も 降る時を知り
ふざけすぎた 季節のあとで
春が来て 君はきれいになった
去年よりずっと きれいになった

動き始めた
汽車の窓に 顔をつけて
君は何か 言おうとしている
君の口びるが
「さようなら」と動くことが
こわくて 下を向いてた

時が行けば 幼ない君も
大人になると 気づかないまま
春が来て 君はきれいになった
去年よりずっと きれいになった

君が去った ホームに残り
落ちてはとける 雪を見ていた
春が来て 君はきれいになった
去年よりずっと きれいになった



Infine, se siete interessati, vi lascio anche la trascrizione in romaji dei kanji:
 
Kisha o matsu kimi no yoko de boku wa
Tokei o ki ni shite 'ru
Kisetsu hazure no yuki ga futte 'ru
Tokyo de miru yuki wa kore ga saigo ne to
Samishisou ni kimi wa tsubuyaku
Nagori yuki mo furu toki o shiri
Fuzake sugita kisetsu no ato de
Ima haru ga kite kimi wa kirei ni natta
Kyonen yori zutto kirei ni natta

Ugoki hajimete kisha no mado ni
Kao o tsukete
Kimi wa nani ka iou toshite 'ru
Kimi no kuchibiru ga sayounara to ugoku koto ga
Kowakute shita o muite 'ta
Toki ga yukeba osanai kimi mo
Otona ni naru to kizukanai mama
Ima haru ga kite kimi wa kirei ni natta
Kyonen yori zutto kirei ni natta

Kimi ga satta HOOMU ni nokori
Ochite wa tokeru yuki o mite ita
Ima haru ga kite kimi wa kirei ni natta
Kyonen yori zutto kirei ni natta
Kyonen yori zutto kirei ni natta
Kyonen yori zutto kirei ni natta

a presto :D

mercoledì 9 maggio 2012

Reggiseni con acquario incorporato per ovviare ai tagli dovuti alla chiusura delle centrali nucleari


Ciao,
se non vi ricordate sono in Giappone, la patria del non-sense e della ca*zata gratuita^^! Giusto per ravvivare questo blog ed esulare un attimo dalla mia esperienza personale attingo da news su internet per scrivere il prossimo interessantissimo post!^^

Sì, avete letto bene il titolo, da queste parti è già in produzione uno stock di REGGISENI CON ACQUARIO INCORPORATO!!! Scusate il maiuscolo, fate finta che abbia usato un tono sconcertato...


Comunque, al di là della trashata inimmaginabile a tutto c’è un senso e anche qui se ne può trovare uno: questi reggiseni sono chiamati dalla casa produttrice Triumph “Super cool bra”, cioè “reggiseno super rinfrescante” (ma anche “reggiseno super alla moda”, sfruttando la doppia accezione della parola “cool”, un plauso agli esperti di marketing che hanno ideato il nome^^).



Il funzionamento è semplice e duplice: uno speciale gel modella il seno (quale seno? Le giapponesi hanno seno? Forse seni nasali, altro non noto...^^) e lo mantiene fresco nei periodi estivi.



Finita l’ironia imperante del post parliamo anche dei motivi che stanno spingendo i giappi a questo genere di cose... come riportato da “hurriyetdailynews.com” tutto ciò da parte di una campagna definita “Cool Biz”, insomma una sorta di business della refrigerazione per il motivo che con lo smantellamento delle centrali atomiche il Giappone subirà dei tagli nell’energia e una delle cose che consuma più energia è proprio il sistema dei condizionatori, eccetera.  Proprio per questo sono in atto campagne ufficiali che invitano i “salary men” e svestirsi della consueta giacca e cravatta per non soffocare al lavoro e anche di utilizzare al minimo l’aria condizionata.



Io qui a Kochi senza accendere l’aria condizionata resisto, tanto piove un giorno sì e un giorno no quindi il sole battente lo vedo molto poco^^!


A presto,

F

martedì 1 maggio 2012

Un mese in Giappone


Un mese esatto dal mio arrivo in Giappone.
E’ passato addirittura un mese, 30 giorni netti, 30 giorni e 30 notti vissute in Giappone!!!
Forse non me ne rendo ancora conto ma il sogno sfumato di ragazzino si sta definendo come una realtà concreta e tangibile. Sono qui, ci sono, e da ben 30 giorni!!!

A qualcuno l’avrò detto di sicuro, la mia più grande paura, prima di partire, era che il Giappone non mi piacesse, una volta arrivato là. La mia paura era di vivere 90 giorni in una prigione stretta e angusta fatta di una cultura incomprensibile, gesti bizzarri e una lingua che sapevo appena comprendere...!

“Beh, sono sopravvissuto per 7 giorni in Corea pur non conoscendo il coreano a parte dire -buongiorno- e nulla più...” mi ripetevo con veemenza.

E’ strano ma, nonostante questi pensieri, non ero affatto teso le settimane prima della partenza. Elettrizzato. Beh, io sono un poco apatico di mio quindi la cosa non mi sorprendeva più di tanto... Elettrizzato ma non troppo, ecco. Curioso. Viaggi mentali continui su come sarebbe stato, se le mie tutor sarebbero state simpatiche anche dal vivo, se le avrei capite, se avrei capito le altre persone intorno a me, se... se... se...!

E in men che non si dica arrivò il giorno della partenza e partii... Bologna-Roma, poi diretto Roma-Osaka.

Tutto filò liscio, il viaggio fu stancante ma non troppo, mi guardai due film in aereo, mangiai, ascoltai musica... Sceso dall’aereo l’aeroporto era normale, sarebbe potuto essere Osaka, Tokyo, Bangkok o Parigi... Quando però arrivai al nastro trasportatore delle valige notai accanto al macchinario un omino occhi-a-mandorla dotato con una solerzia stakanovista che prendeva tutte le valige dal nastro e le posizionava in fila ordinatamente sul pavimento! Ecco, quella era la prova che ero arrivato in Giappone!!!

Seguii le indicazioni che il mio amico mi aveva dato e lo incontrai a 梅田・Umeda da dove abbiamo preso il treno per 石橋・Ishibashi, dove lui abitava.
I primi giorni li passai con lui che grazie al cielo non aveva altro da fare e mi introdusse gradualmente alla vita giapponese che all’inizio trovavo incomprensibile, quasi ne ero intimorito.
La seconda sera mangiammo たこ焼き・takoyaki a casa con l’altro coinquilino giapponese, Nobu, e una sua amica sempre giapponese. Il mio giapponese era arrugginito, non avevo avuto tanto tempo per riprenderlo le settimane precedenti e non riuscivo a capire alcun discorso quando parlavano in giapponese. Più che altro mi concentravo sul non scottarmi con le polpette di polipo bollenti in modo allucinante. E qualche sorrisino.
Tre giorni a Osaka in cui entrarono nel mio cervello una mole di informazioni tali da congestionarlo. La stessa mole che poi si dipanò nei giorni seguenti a Kochi permettendomi di comprendere appieno tutto quello immagazzinato in quei tre intensi giorni.

Dopo il terzo pomeriggio assurdo, variegato da tempeste di vento a 180 km/h e ritardi della metro, giunsi alla stazione degli autobus ove incontrai i miei compagni di viaggio, molti di loro ancora perfetti sconosciuti...

E poi si arrivò tutti insieme a Kochi dove ci raggiunse l’ultimo componente del gruppo. Eravamo finalmente tutti e 10.

Non voglio tediarvi oltre i dovuto, per le cronache giornaliere rimando ai link a destra dove troverete dettagliati racconti su quanto fatto. Ora mi concentro su altro.

All’inizio la mia paura era: “cultura incomprensibile, gesti bizzarri e una lingua che sapevo appena comprendere”, così scrissi poco fa, vediamo di analizzare come andò la faccenda.

La cultura non era incomprensibile, era solo agli antipodi della nostra. Faccio qualche esempio di differenze culturali nella vita quotidiana che ho notato e mi hanno colpito:
  • -          Il cliente è il re e viene sempre salutato all’entrata con un “irasshaimase” (benvenuto) a voce altra e definita anche se il commesso sta parlando con altre persone.
  • -          Quando si paga la commessa prende i tuoi soldi dicendo a voce alta quanto ha ricevuto e contando davanti a te il resto porgendotelo con una mano sotto all’altra per evitare di perdere monetine.
  • -          Infine ti ringrazia e tu non devi farlo, mai dire grazie ad un commesso, non ce n’è bisogno.
  • -          Se lascio l’ombrello nel cestino della bici ne trovo tre come in Italia? No, ne trovi uno, il tuo. Immancabilmente.
  • -          Le bici girano per strada? No, si gira solo sui marciapiedi, belli larghi e con strisce per i non vedenti anche nelle strade più periferiche o nascoste.
  • -          Il senso di marcia è contrario rispetto al nostro: si sta sulla sinistra e si sorpassa a destra. Il volante è a destra, i pedali sono come i nostri.
  • -          Non esiste il caffè espresso, solo caffè annacquato schifoso.
  • -          La pizza è diversa. Totalmente.
  • -          La pasta si trova ma costa di più. Il grana costa come il caviale in Italia.
  • -          Al supermercato è tutto diverso: al banco frigo dove noi abbiamo le millemila carni diverse troviamo sì, carne, anche se differenti tagli rispetto alla nostra, e tantissime varietà di sashimi e sushi.
  • -          La birra costa al supermercato come al bar, 2 euro a lattina.
  • -          Il sakè costa poco.
  • -          Ai combini si trovano sempre “bento” a 400 yen di media che valgono come un pranzo completo e buono.
  • -          Gli onigiri ormai sono parte essenziale della mia vita, costano circa 1 euro ce ne sono di tanti tipi.

Non mi viene in mente altro^^!

Gesti bizzarri? I giapponesi si inchinano spessissimo, e per ogni cosa chiedono すみません“sumimasen” (scusa). Cultura molto umile ed interessante. Bisogna sempre capire quando dire “sumimasen” o 有難う“arigatou” o “fare solo un inchino” o un bel 失礼します“shitsurei shimasu” (mi scusi per la scortesia).

Per tutte queste cose ci si abitua col tempo!

Infine quella che pensavo fosse una lingua incomprensibile è risultata una lingua “comprensibile” che si è affinata sempre più con le continue conversazioni dapprima con le mie tutor, poi con le altre tutor, poi con i prof, poi con altre conoscenze giapponesi che piano piano ci stiamo facendo.

Che altro dire... C’è tanto da studiare ma il tempo per divertirci le troviamo eccome! Ora siamo in vacanza, la settimana definita “golden week”. Ci riposiamo. Meritatissimo riposo.

In definitiva il Giappone è ogni giorno più interessante, non ne sono più spaventato e lo adoro più di come lo adoravo nei miei sogni! In un mese penso di essermi abituato alle abitudini base dei giapponesi. Il cibo è buono. Totalmente diverso ma buono, sono soddisfatto.



Adesso mancano due mesi (un mese e mezzo di lezioni più 10 giorni di viaggio), fino ad adesso è stato un crescendo esponenziale di emozioni e belle sensazioni, speriamo che tutto ciò non cali!

じゃ、又今度 (alla prossima) :D

F